La scelta di uno o più font per un elaborato, non è prettamente stilistica. È una scelta che va fatta con una giusta analisi preliminare, del brand ovviamente e del messaggio che con quell’elaborato si vuole comunicare. E sì, anche un post per Instagram è un elaborato, e anche se lo fai con Canva. Perché anche in tal caso stai pur sempre comunicando qualcosa per il tuo brand.
Aspetto strategico: conoscere il messaggio, la strategia del brand e gli obiettivi di comunicazione
Quando parlo di strategia di brand, parlo sempre di valori del brand. Conoscere i valori del brand, oltre al target e alla mission, ci aiuta ad effettuare delle scelte nel realizzare la brand identity di quel business.
Sì, perché la brand identity è appunto formata da una serie di elementi che devono “comunicare” il brand.
Prendi ad esempio il tone of voice del brand. Questo dovrà necessariamente comunicare una certa personalità piuttosto che un’altra.
Oppure la palette colori, che dovrà comunicare allegria, o magari eleganza, o ancora avanguardia nel ramo della robotica.
Insomma le scelte di comunicazione vanno fatte sulla base di una strategia di brand, conoscendo quindi i valori, il target e anche gli obiettivi di quel business.
E se non stessimo parlando di un brand ma magari della realizzazione di una Instagram story o di un reel, o ancora di un post per Facebook? Anche in questi casi è sempre il brand che comunica, e quindi bisognerà sempre tenere conto dei suoi valori, di chi è il suo target e degli obiettivi di tale comunicazione. Sempre.
E in questo scenario, anche i font selezionati per il brand avranno il loro importante ruolo nella comunicazione.
Aspetto psicologico: la psicologia dei font (e delle forme)
Parlando di font, non si può fare a meno del parlare di forme. Quando si deve scegliere un font per una comunicazione visiva, si dovrà tenere conto del messaggio, ma anche del mezzo: se dobbiamo scegliere il font per un testo da leggere, oppure se dobbiamo scegliere un font per il titolo, che deve attirare l’occhio, o ancora se il font da scegliere è per un logo. Diverse situazioni ci mettono di fronte a diverse scelte, perché le forme dei font comunicano e funzionano diversamente.
La funzione di un font Sans Serif, magari come il Roboto, sarà sicuramente la buona leggibilità. Ma ciò non toglie che possa anche essere scelto per un logo, per la sua capacità di comunicare, come molti Sans Serif, modernità, minimalismo e pulizia, essendo appunto un font senza grazie.
Ecco uno schema visivo che aiuta a capire l’attribuzione di font a stati d’animo e tratti della personalità del brand:
Oltre alle famiglie di cui fanno parte, i font hanno altre caratteristiche che li distinguono tra loro, tant’è che esistono altre famiglie di font oltre alle due macro Serif e Sans Serif, come ad esempio i font Script o Slab serif o Display, le quali in base alle caratteristiche che le accomunano e anche alle proprie singole caratteristiche, comunicano stati d’animo e associazioni diverse, che potranno essere abbinate al brand.
Aspetto tecnico: le basi per abbinare i font
Premessa: i font si dividono principalmente in due grandi famiglie: Serif (con le grazie) e Sans Serif (senza grazie) e come base di partenza si consigliano gli abbinamenti tra queste, che sono sicuramente più facili e sicuri.
Tra le basi per abbinare i font forse la più conosciuta è quella che ci consiglia di abbinare un Serif con un Sans Serif, possibilmente utilizzando il Serif come titolo e il Sans Serif per il corpo del testo. Questo funziona molto bene soprattuto per i testi destinati alla visualizzazione su schermi.
Invece per la stampa in realtà funziona meglio il contrario, ovvero il Serif nel corpo del testo (infatti pensate ai libri stampati: di solito il testo è in Serif) e il Sans Serif per i titoli. Questo per un discorso di leggibilità che è diverso se si tratta di un testo su supporto cartaceo o digitale: il Serif a schermo stanca molto facilmente la vista.
Oltre all’abbinamento più consigliato in realtà io consiglio anche molto spesso di utilizzare un solo font per creare abbinamenti, giocando con gli stili all’interno della sua famiglia. Infatti un font può comprendere diversi stili, che spesso lo modificano nello spessore (light, regular, medium, bold, black) e nella scrittura (regular, italic, condensed). Questo ci da la possibilità di fare ottimi abbinamenti anche utilizzando un solo font, ma scegliendo lo stile Bold per i titoli e il regular per il corpo.
Ora metti tutto insieme: aspetto strategico, aspetto psicologico, aspetto tecnico
Ora che hai un minimo di nozioni per iniziare, inizia! Inizia dalla selezione dei font, parti sempre dal brand e dagli obiettivi di comunicazione, e con una serie di parole chiave, prova ad abbinare a determinati font parole chiave relative alle sensazioni che ti trasmettono per la loro forma. Tra i font scelti alcuni avranno parole chiave più simili alla personalità del brand e a quello che vuole comunicare. Questi saranno potenziali font per il tuo brand!